17 settembre 2009

IL 23 OTTOBRE È SCIOPERO GENERALE


Cub, Cobas e SdL hanno indetto uno sciopero generale di 24 ore di tutti i lavoratori pubblici e privati per il 23 ottobre. Le organizzazioni di base ritengono indispensabile una forte risposta alla valanga di licenziamenti in corso, ai massicci tagli alla scuola pubblica con l'espulsione in massa dei precari, alla chiusura di aziende, alla ipotesi di gabbie salariali e all’attacco al contratto nazionale che, nella ritrovata unità dei sindacati concertativi, lascia solo il sindacalismo di base a difenderne il carattere unitario e solidaristico; al tentativo in corso di rendere i lavoratori subordinati ai destini delle aziende, alla xenofobia e al razzismo che il governo sta spargendo a piene mani. Generalizzare ed unificare le lotte in corso nella scuola, nelle fabbriche, nelle aziende e negli uffici, sono quindi gli obbiettivi immediati dello sciopero generale che si preannuncia già grande e partecipato. La articolata piattaforma dello sciopero rappresenta un ampio ed esauriente programma sul quale costruire mobilitazione, lotta, organizzazione e consenso, fornendo un alternativo e concreto strumento in mano ai lavoratori/trici, richiedendo il blocco dei licenziamenti e la riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario; aumenti consistenti di salari e pensioni, introduzione di un reddito minimo garantito per tutti/e; aggancio dei salari e pensioni al reale costo della vita; cassa integrazione almeno all'80% del salario e reddito per i lavoratori '' atipici'', con mantenimento del permesso di soggiorno per gli immigrati/e; abrogazione della Bossi-Fini e del pacchetto sicurezza; sostegno delle energie rinnovabili, del risparmio energetico, del riassetto idrogeologico e contro il nucleare, la privatizzazione dell'acqua e l'incenerimento dei rifiuti;messa in sicurezza dei luoghi di lavoro, delle scuole, dei trasporti, rifiutando la riduzione delle sanzioni per chi causa morti del lavoro, gravi infortuni, malattie professionali; contro i tagli di posti, classi e orari nella scuola pubblica e contro la legge Aprea; assunzione a tempo indeterminato dei precari e reinternalizzazione dei servizi;investimenti in un milione di alloggi popolari, tramite utilizzo di case sfitte e ristrutturazione e requisizioni del patrimonio immobiliare, blocco degli sfratti, canone sociale per i bassi redditi; diritto di uscita immediata per gli iscritti/e ai fondi-pensione chiusi; contro l’aumento dell’età pensionabile per le lavoratrici della P.A.; ritiro della riforma Brunetta; difesa del diritto di sciopero; fine del monopolio oligarchico di Cgil-Cisl-Uil sulla rappresentanza e i diritti sindacali, contro la pretesa padronale di scegliere le organizzazioni con cui trattare; pari diritti per tutte le organizzazioni dei lavoratori, rappresentanza elettiva democratica sui posti di lavoro e a livello regionale/nazionale.
Roma, 11 settembre 2009
CUB Pierpaolo Leonardi -Walter Montagnoli info 06762821 022666289
Confederazione Cobas Piero Bernocchi info 0670452452
SdL intercategoriale Fabrizio Tomaselli info 0659640004

Cub -Confederazione Cobas -SdL intercategoriale

7 agosto 2009

IL GOVERNO STRAVOLGE IL TESTO UNICO E AUMENTA L’INSICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO

Il Ministro Sacconi ha detto che il Governo non è interessato alle norme eccessive e per questo ha stravolto il testo unico presentando al Consiglio dei ministri del 31 luglio un testo da respingere se vogliamo tutelare nel presente e in futuro la salute e la sicurezza dei lavoratori, perché di eccessivo ci sono solo le statistiche di feriti, mutilati e morti (in Italia ogni giorno 4 lavoratori muoiono per incidenti sul lavoro).

Nessun concorso per nuovi ispettori Asl addetti alla sicurezza. Oggi ce ne sono 5000 per 5 milioni di aziende e si annunciano solo ispezioni "mirate" che potrebbero diventare ispezioni pre-annunciate alle aziende.

Il documento di valutazione sui rischi per la salute e la sicurezza non dovrà essere depositato dal notaio, nè ci sarà una posta certificata per stabilirne la data. Così facendo si aggira l'obbligo della valutazione del rischio da parte delle aziende e si potrà predisporre il documento dei rischi ad incidenti avvenuti (meno obblighi per le imprese, meno soldi spesi per loro),

Per numerose violazioni si passa dalla sanzione penale a quella amministrativa. Sul lavoratore si scaricano molte responsabilità, per esempio l'obbligo della visita preassuntiva (vietata fino ad oggi dallo Statuto dei lavoratori), irrisoria diventa la tutela dei lavoratori in appalto e subappalto, e al contempo saranno dimezzate le sanzioni a carico delle aziende.

Si riduce la tutela sanitaria delle lavoratrici e dei lavoratori, superando la cartella sanitaria di rischio e la relazione del medico competente alle Asl, in questo modo scomparirà la tutela dalle malattie di origine professionale (che per quanto non riconosciute sono in continuo aumento).

Ma con il nuovo testo il governo raggiunge anche un altro obiettivo, ossia ridurre il potere di controllo e di intervento dei delegati alla sicurezza spostando molte competenze verso enti bilaterali (formati da imprese e Cgil Cisl Uil) che potranno certificare i documenti di rischio per conto delle imprese. Con gli enti bilaterali viene meno ogni ruolo di controllo e di opposizione da parte del sindacato e dei delegati scelti dai lavoratori, come al tempo del fascismo sindacati e padronato diventano la stessa cosa.

C'è poi un articolo, il 15 bis, una norma salva padroni grazie alla quale il datore di lavoro non risponderà della morte o dell'infortunio se l'evento è riconducibile alla responsabilità di un qualsiasi altro soggetto operante nel contesto produttivo (preposto, progettista, medico competente, lavoratore). Così le responsabilità verranno scaricate sui tecnici e non su chi viola le regole e taglia risorse solo per accrescere i propri profitti.

Una controriforma che distrugge anni di lavoro in materia di prevenzione e sicurezza per depenalizzare i reati e salvare i manager e i padroni delle aziende: questo è il testo presentato da Sacconi, un testo non emendabile ma da respingere in toto. Basta vedere il sostegno accordato dalla Cisl a sacconi, lo stesso sostegno che questi sindacati padronali accordano al governo sottoscrivendo accordi a perdere ogni giorno.


Confederazione Cobas PISA

VOI G8 SIETE IL TERREMOTO NOI SIAMO TUTTI AQUILANI/E

Questo striscione aprirà la Marcia contro il G8 e per la ricostruzione sociale al 100% della città, che – promossa dalla Rete Nazionale Contro il G8 - si svolgerà domani a L’Aquila, partendo dalla stazione di Paganica (ore 12) fino ai Giardini Comunali. Gli aquilani/e apriranno il corteo, con i lavoratori del Patto di Base (Cobas, Cub, SdL), con gli insegnanti che nelle tendopoli hanno continuato la didattica, con i vigili del fuoco che tanto hanno aiutato le popolazioni, con i giovani di Epicentro Solidale e Spazio 51, con i cittadini che osteggiano il G8, responsabile della crisi globale, e esigono la ricostruzione al 100%. Marceranno insieme a loro migliaia di persone di tutta Italia (da Roma almeno 10 pullman partiranno alle 10 dallo Scalo S.Lorenzo) in opposizione al G8, in sostegno alla lotta aquilana per una vera ricostruzione e contro le iniziative repressive di questi giorni nei confronti del movimento altermondialista (“noglobal”). E’ un movimento forte a livello mondiale di migliaia di reti, strutture sindacali, sociali, pacifiste, ambientaliste, antirazziste, femministe, che organizzano centinaia di milioni di persone e che, da almeno un decennio, contestano il dominio del profitto e della mercificazione globale, responsabile di una crisi mondiale che è economica e finanziaria, ma anche ambientale, climatica, energetica, alimentare e bellica. Non vogliamo essere noi a pagare la crisi causata dai padroni del globo: perciò abbiamo proposto, da Belem ad Atene, da Londra a Strasburgo, fino alle città italiane contro i G8 tematici dal 28 marzo in poi, un programma alternativo di uscita dalla crisi, egualitario, solidale, pacifico, ecologico, a favore dei popoli, dei lavoratori, dei più deboli e indifesi. Contro questa mobilitazione si è scagliata una stolida e bipartisan repressione, culminata nell’ignobile procedimento della magistratura torinese con i 21 arresti di militanti del movimento e nel violento attacco ai giovani che il 7 a Roma cercavano di bloccare il traffico, conclusosi con 36 fermi o arresti. La sorprendente alleanza tra il magistrato “eccellente” Caselli (da sempre in “quota” centrosinistra) e Maroni sembra riesumare (è la “assunzione di responsabilità” che D’Alema richiede al PD, in vista di “forti scosse” politiche?) il vecchio compromesso storico DC-PCI sulla pelle dei movimenti. Perché altrimenti un assurdo procedimento come quello di Torino? Perché 48 ore prima delle manifestazioni antiG8? Perché dipingere come “violento” un movimento che subisce 36 arresti senza che alcun poliziotto abbia il minimo danno? Perché nessuna protesta da parte del centrosinistra?

Ci vogliono spingere a scelte autolesioniste, ma non abbocchiamo: la Marcia a L’Aquila eviterà zone rosse e altre trappole, punterà pacificamente verso il centro di L’Aquila per riconsegnarlo simbolicamente ai suoi cittadini della campagna 100%. Ad essi chiediamo di aprire la Marcia e di condurla con noi fino ai Giardini Comunali, rilanciando con la massima visibilità le proprie proposte.

Contro il G8 responsabile della crisi, per la ricostruzione della città al 100%, tutti/e liberi

VENERDI’ 10 LUGLIO A L’AQUILA ore 12 marcia dalla staz.Paganica ai Giardini Comunali


Piero Bernocchi portavoce nazionale COBAS